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“ALMANACCO STORICO DELLA VALLASSINA” DI PAOLO CERUTI

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11 MAGGIO 1803: VISINO PERDE PADRE GIANORINI

Pavia, a soli 49 anni è morto Padre Costantino Gianorini di Visino, già Rettore e Prefetto degli studi a Roma, Padre provinciale dei Conventuali Minori a Milano, Deputato ai Comizi di Lione nel 1780, professore di metafisica e bibliotecario all’Università di Pavia.

La figura di Padre Gianorini nella seconda metà del XVIII secolo è di tutto rilievo nel mondo della cultura lombarda. Corrisponde con letterati e intellettuali come Lorenzo Mascheroni e Pellegrino Rizzi che gli dedica nel 1787 la “Dissertazione sul suonare le campane in occasioni di temporali” ricordando che “Voi foste quello che mi fece vedere un corso di sperienze sull’elettricità: quello che mi ha informato su molti fatti, e delle teorie più recenti intorno a questo ramo di Fisica, quello infine, che mi ha dato i lumi migliori nella presente materia”. Gianorini aveva terminato gli studi a Roma nel Collegio di San Bonaventura divenendone lettore prima e provinciale poi dei Minori Conventuali. Successivamente è nominato Rettore del Collegio Nazionale. Nominato Diret-tore della Biblioteca dell’Università di Pavia, avvia, per primo, la catalogazione mediante schede mobili divenendone nel 1800 primo Presidente. All’arrivo dei francesi di Napoleone ne diviene un sostenitore, ricoprendo la cattedre di Logica e Metafisica e poi di Analisi delle idee. Scrive la storia dell’Università di Pavia in 7 volumi, opera incompleta per la sua morte. Nel 1801 è chiamato a far parte del Collegio dei Dotti della Consulta della Repubblica Cisalpina nota come Comizi di Lione. La famiglia Gianorini conta, nel XVIII e XIX secolo numerosi chierici; fra questi nell’“Olimniade”, di Pietro Gori, sono ricordati i fratelli Cipriano, Francesco Antonio e Pietro Antonio vissuti nel’700. I primi due, sacerdoti, muoiono nella stessa settimana, a Milano, poco dopo la metà del secolo. Si legge: “erano così dediti alla penitenza che si trovavano nei  loro letti i cilizj e le camicie insanguinate”. Il terzo, Cipriano, minore osservate, muore nel 1796 nel convento della Misericordia vicino a Missaglia: “Fu amante della solitudine, ed ottimo Direttore di spirito. Soleva disciplinarsi a sangue ogni venerdì.”

(Salone Teresiano della biblioteca dell’università di Pavia; manoscritto di Padre Gianorini.)


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