Al momento stai visualizzando “Via Romagna per lo IOR”: edizione 2025 da record

“Via Romagna per lo IOR”: edizione 2025 da record

  • Tempo di lettura:4 mins read
  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Associazioni
  • Commenti dell'articolo:0 commenti
Pubblicità

“Via Romagna per lo IOR”: edizione 2025 da record. Superati i 15.000 euro di raccolta

Pubblicità

 

Da un’idea di un volontario IOR di Lugo, l’ex ciclista professionista Romano Randi, tre giorni in sella che uniscono lotta contro il cancro e cicloturismo

Sabato 27 settembre, con l’arrivo volante sul Portocanale di Riccione, si è conclusa la quarta edizione di “Via Romagna per lo IOR”, pedalata solidale a sostegno della lotta contro il cancro organizzata da un gruppo di ex professionisti, addetti ai lavori del mondo del ciclismo e veri e propri appassionati. Una sfida sportiva ideata e promossa in primis da Romano Randi, volontario della sede di Lugo dell’Istituto Oncologico Romagnolo, con la collaborazione di Marco Selleri e ExtraGiro, e poi raccolta e sostenuta da varie importanti realtà, tra cui BCC Ravennate Forlivese e Imolese, Oremplast, Lectron impianti elettrici, Pubblisole, Extragiro, Alè Cycling, APT Servizi Emilia Romagna e Visit Romagna. L’obiettivo? Quello di raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica più promettente, che porta al letto dei pazienti nuove opportunità di cura, grazie a una pedalata di tre giorni attraverso borghi e paesaggi caratteristici della nostra Romagna. Quest’anno la sfida era di circa 240 chilometri: le tappe selezionate erano da Comacchio a Brisighella, il giovedì 25; da Meldola a Pennabilli, il venerdì 26; e da Pennabilli a Riccione, il sabato 27. Gran parte del percorso corre lungo la Via Romagna, una delle ciclovie più interessanti a livello europeo che attraversa circa 30 comuni, toccando 20 rocche e borghi storici, luoghi d’arte, parchi naturali ed eccellenze della tradizione enogastronomica; proprio in questi mesi la tabellazione di questo percorso è in fase operativa.

Pubblicità


 
Il “gruppone” magenta ha anche quest’anno portato a termine la sfida e, nonostante gli impegnativi saliscendi del nostro territorio, ha tagliato il traguardo ideale di Riccione alle 12:45 di sabato 27: ad accoglierlo una delegazione dell’Amministrazione Comunale della città adriatica. Grande la festa per il traguardo ma soprattutto per il risultato finale della raccolta fondi: il contatore della pagina dell’iniziativa sulla piattaforma dedicata www.insiemeachicura.it, impostato inizialmente con un obiettivo di 10.000 euro, ha raggiunto e superato i 15.000 euro di donazioni, cifra mai registrata nelle tre edizioni precedenti della pedalata. Merito di sostenitori e aziende partner, che mai come quest’anno hanno creduto nell’importanza dell’iniziativa, ma da sottolineare soprattutto il gesto di Antonella, moglie di Giampaolo Grisandi, ex campione del mondo di inseguimento a squadre e membro della “squadra magenta” dello IOR dalla prima edizione della “Via Romagna”, scomparso a inizio 2025 a soli 60 anni proprio a causa di un tumore. Come segno di ideale partecipazione all’edizione 2025 proprio Antonella ha deciso di vendere la bici con cui il marito si allenava, ricevendo un’offerta di 2.600 euro interamente donati a sostegno della causa, tanto che sulla pagina della raccolta fondi figura come primissima donazione. Grazie a questi contributi record “Via Romagna per lo IOR”, da quando è partita, ha già portato alla causa della ricerca scientifica presso i laboratori dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS 40.000 euro.


 
«Si tratta di una cifra che supera ampiamente ogni più rosea aspettativa che avevamo, come Istituto Oncologico Romagnolo, quando il nostro volontario Romano Randi ci ha proposto la sua idea – spiega Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR – grande merito, al di là dell’impresa sportiva, va alla sua capacità di aggregare varie anime, dal gruppo di ex campioni che è riuscito a sollecitare alle realtà imprenditoriali che hanno contribuito, per fare squadra per un unico grande obiettivo. Da cicloamatore mi fa piacere anche constatare che la bicicletta si conferma veramente un mezzo sociale, prima che sportivo: il gruppo era unito e saldo nelle difficoltà e devo dire che era persino un piacere per gli occhi vedere le nostre maglie magenta conquistare i saliscendi della Romagna con le riconoscibili divise che portavano il nostro marchio. La ricerca è l’arma più affilata che abbiamo contro i tumori: l’altra è la prevenzione, di cui guarda caso un’attività sportiva regolare è parte fondamentale insieme all’alimentazione. “Via Romagna per lo IOR” è insomma un modo per raccogliere fondi, per veicolare messaggi di benessere a quelle persone che ancora, per fortuna, non sono state toccate dalla malattia, affinché restino in salute e per promuovere un modo diverso, più sano, di conoscere le bellezze della nostra terra, attraverso il cicloturismo».


 
A pedalare è stato un mix di ex professionisti, personalità del mondo del ciclismo e cicloturisti: oltre a Romano Randi, c’erano Roberto Conti (compagno di Marco Pantani e vincitore di tappa sull’Alpe d’Huez al Tour de France 1994), Marco Selleri (direttore di ExtraGiro e organizzatore dei Mondiali 2020 di Imola), il giornalista sportivo Gian Luca GiardiniPaolo e Giancarlo Pagani di Oremplast, Francesco Ferruzzi di Lectron impianti elettrici insieme a Alessandro Ballini, Paolo Ceccarelli, Riccardo Checcoli, Fausto Domenicali, Gian Luca Fabbri, Gianni Gadoni, Giacomo e Michele Garofalo, Nerio Medri, Roberto Medri, Bruno Pelloni, Antonello Zenzani, Gabriele Assirelli, Massimiliano Conti, Loris Bacchilega, Mauro Benini, Fabio Venieri e Nicola Dalmonte.

Lascia un commento