“Elaborata la fase dello sconcerto e della pietas, la reazione è quella di una forte rabbia. In un Paese che ritiene di essere civile, non possono accadere fatti come quello registrato anche oggi a Udine, in pieno centro”. Così il commento di Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente in Consiglio regionale, riferendosi alla violenta aggressione subita da un cittadino giapponese, la cui colpa è stata quella di aver cercato di sedare una discussione.
“Ai falsi buonisti che si ergono a difensori estremi di chi si rende responsabile di questi episodi di violenza, sempre più
frequenti in regione e a Udine in particolare – afferma Di Bert nella sua nota -, ribadisco che è giunto il momento della
tolleranza zero. Dobbiamo riappropriarci del rispetto delle Istituzioni e del vivere civile e in sicurezza. Per riuscirci,
chi è chiamato a mantenere l’ordine pubblico deve disporre di maggiori organici, ma soprattutto deve essere messo nelle condizioni di poter adempiere al meglio ai suoi compiti, se necessario anche con la forza, perché purtroppo si trova a interagire con delle persone che, per cultura e trascorsi, capiscono solo la coercizione”.
“Con questi soggetti non c’è modo di dialogare. Non c’è forma di integrazione. Sono distanti dalla nostra cultura, dal nostro modo di essere, anche per la mancanza di una formazione basata sul rispetto delle regole. Contro chi non vuole rispettare l’altro,
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il bene comune piuttosto che le istituzioni – conclude
l’esponente di Centrodestra -, è necessario mantenere una linea
dura, a tutela del sacrosanto diritto dei nostri cittadini di
sentirsi sicuri nelle vie e nelle piazze delle loro città e dei
loro paesi, come nelle loro case”.