“Rilevo ancora, da parte del sistema istituzionale, la tendenza a voler essere l’unico depositario delle soluzioni in questo ambito. Tuttavia, senza il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni, diventa difficile raggiungere risultati concreti. Una soluzione esclusivamente istituzionale, infatti, si riduce alla mera allocazione delle risorse, mentre ciò di cui abbiamo bisogno è un sistema basato sulla sussidiarietà. Per questo, in Friuli Venezia Giulia si è avviato un percorso di dialogo e di collaborazione, consentendo a realtà esterne di agire e di contribuire nella gestione delle politiche sulla disabilità”.
Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità, Riccardo Riccardi, nel corso del panel, organizzato all’interno del Villaggio Italia allestito per l’arrivo della Nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci, intitolato ‘Inclusione lavorativa, riferimenti normativi e opportunità’.
Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, la scelta con la legge 16 è stata quella di non disperdere quanto di valido fosse stato realizzato in precedenza, perché questa è una sfida che non può subire interruzioni. “Senza un successo su questi temi – ha aggiunto – non saremo in grado di garantire risposte adeguate alle esigenze di salute delle persone”.
A tal proposito, l’assessore ha sottolineato come, per una persona con disabilità, il lavoro sia sinonimo di libertà. “Con
questa norma – ha spiegato – abbiamo introdotto un principio di
equità, accompagnato dal riconoscimento del diritto al lavoro,
clicca qui 
allo sport, alla libertà e a una vita piena e dignitosa”.
Infine, Riccardi ha parlato della necessità di vincere la
battaglia culturale contro l’idea che la risposta sanitaria sia
principalmente la gestione dell’acuzie, quando invece bisogna
concepirla sempre più in un’ottica di presa in carico globale e
continuativa.