


“Dobbiamo essere ambasciatori del ricordo e custodi della memoria. Infatti, le visite della V Commissione consiliare hanno permesso di approfondire tematiche di rilevanza storica e culturale per la nostra regione, portando e istituzioni a diretto contatto con luoghi simbolo. Le visite non solo hanno un’importante valenza conoscitiva, ma sono state utili anche per fare il punto sullo stato dei manufatti, recepire le istanze dei portatori di interesse ed essere portavoce delle necessità di questi luoghi di grande valore storico”.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente), presidente della V Commissione del Consiglio regionale, al termine della giornata di visite stituzionali ai principali luoghi del ricordo e della memoria a
Trieste.
“La prima tappa ha riguardato il Civico Museo della civiltà Istriana, fiumana e dalmata, ospitato presso il Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste. Questo spazio – continua la nota – raccoglie e custodisce le masserizie degli esuli istriani, Fiumani e dalmati, trasferite dal Magazzino 18 per garantirne una migliore conservazione e fruibilità”.
“Mobili, oggetti quotidiani e attrezzi di lavoro raccontano il dramma di migliaia di famiglie che, nel secondo dopoguerra, furono costrette ad abbandonare la loro terra e a ricostruire altrove le proprie vite. Attraversare questi spazi, osservare i mobili con i nomi e i numeri d’esodo ancora visibili, restituisce un frammento tangibile di quella storia, rendendo ancora più evidente la necessità di tutelare e trasmettere la memoria di questa tragedia”, sottolinea Bernardis.
“Successivamente, la delegazione ha visitato la Foiba di
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Basovizza, luogo simbolo del dramma vissuto da migliaia di
italiani nel secondo dopoguerra. Conoscere la storia è un dovere
per chiunque ricopra un ruolo istituzionale. Il nostro compito è
preservare e tramandare la memoria di questi eventi affinché
simili tragedie non si ripetano mai più”, dichiara ancora il
consigliere di Fp.
“Nel pomeriggio, la visita si è conclusa alla Risiera di San
Sabba, un tempo lager nazista, oggi museo nazionale di rilevanza
storica. La Risiera – afferma Bernardis – è una ferita ancora
aperta, ma anche un imprescindibile strumento di conoscenza per
comprendere gli orrori della Seconda guerra mondiale e
dell’occupazione nazista. Il valore di questo sito risiede non
solo nella sua memoria storica, ma anche nel suo ruolo di centro
di ricerca e divulgazione”.
Hanno partecipato alla visita, oltre al presidente Bernardis, i
consiglieri regionali Enrico Bullian, Andrea Carli, Laura
Fasiolo, Giuseppe Ghersinich, Markus Maurmair, Marko Pisani e
Marco Putto.
“Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai professionisti che
hanno accompagnato la delegazione durante le visite, fornendo
preziosi approfondimenti storici: il professor Piero Delbello,
direttore dell’Irci, l’avvocato Paolo Sardos Albertini,
presidente della Lega Nazionale, la dottoressa Anna Krekic,
conservatrice del Civico Museo della Risiera di San Sabba, e il
professor Tristano Matta, presidente dell’Irsrec”.