“Il Piano triennale per lo sviluppo dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche del Friuli Venezia Giulia, presentato oggi in sede di Commissione, contiene misure condivisibili che vanno a rafforzare il nostro sistema scolastico. Tuttavia, il documento offre riferimenti troppo scarsi riguardo l’educazione all’affettività e, proprio per questo motivo, a fine lavori ho espresso un voto di astensione.
Siamo infatti convinti che questa pratica possa costituire una preziosa forma di prevenzione nei confronti della violenza di genere, affrontando la delicata relazione esistente tra affettività, identità di genere e stereotipi culturali”.
Lo evidenzia, in una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), reduce dalle attività in
aula della VI Commissione, chiamata a esprimersi sul Piano triennale di interventi per lo sviluppo dell’offerta formativa
scolastica regionale.
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“Abbiamo apprezzato in particolar modo gli interventi riservati alla scuola in ospedale e anche l’istruzione a domicilio –
aggiunge l’esponente pentastellata – consapevoli del grande numero di famiglie che si ritrovano in forti difficoltà a causa delle malattie che colpiscono i loro figli”.
“Analogamente, non può che essere condivisibile anche la visione
degli interventi formativi – precisa Capozzi – legati alla
sicurezza sul posto di lavoro. Da sempre, infatti, ci spendiamo
in prima persona per sottolineare il fatto che informazione e
prevenzione costituiscono dei capisaldi da rafforzare in maniera
costante ed esponenziale”.
“È perciò necessario investire sulla formazione, partendo proprio
dalle scuole e dalla consapevolezza specifica delle future
generazioni che si apprestano a fare il loro ingresso nel mondo
del lavoro. Compresi gli imprenditori del futuro – sottolinea la
rappresentante del M5S – che devono essere preparati
sull’importanza della sicurezza sul lavoro e sulle conseguenze
che essa doverosamente implica. Così come i lavoratori del domani
devono essere formati sui possibili rischi che le rispettive
attività professionali possono comportare”.
“Infine, abbiamo apprezzato anche la volontà di potenziamento
dell’insegnamento delle lingue minoritarie presenti sul
territorio regionale. Una presenza significativa – conclude
Capozzi – non soltanto dal punto di vista strettamente culturale
e sociale, ma importantissima soprattutto per la nostra
specialità, che va ulteriormente incentivata anche se, purtroppo,
viene caratterizzata al momento da dati che indicano una bassa
partecipazione delle scuole paritarie allo specifico bando
riservato proprio alle lingue minoritarie”.