“Nel Defr, il Documento economico finanziario regionale, presentato dalla Giunta che governa la Regione, vi sono scritti i progetti e gli impegni per il prossimo triennio e, ancora una volta, risulta essere libro dei sogni e non potrebbe essere diversamente avendo a disposizione in più, a metà anno, oltre un miliardo e trecentocinquanta milioni di euro”.
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della discussione in
Commissione sull’assestamento bilancio. “Bisogna ricordare – incalza Pellegrino, che è anche viceresidente della IV Commissione – che non si tratta di uno sporadico episodio, dal momento che l’assestamento dell’anno scorso ammontava a oltre un miliardo di euro e che metà di questi vengono riportati nell’assestamento di quest’anno. Non vorremmo che fosse il frutto di un’incapacità di visione, e quindi di spesa e investimento, di questa Maggioranza che ormai governa il Friuli Venezia Giulia da oltre sei anni”.
“Il leitmotiv di questa Destra – prosegue l’esponente di Opposizione – è però quello di depauperare e limitare gli
interventi sul servizio pubblico a favore dei privati. Questo è quanto mai evidente in materia di sanità. Con il pretesto di
rispondere alle esigenze sempre più incalzanti che si sollevano da più parti di bisogni socio-sanitari, si trovano risposte
puntuali e precise spostando i finanziamenti e gli investimenti con interventi rivolti all’esterno, siano enti del Terzo Settore
o privati tout court”.
“Ma parliamo anche di istruzione, di azioni educative e di
supporto alla genitorialità come gli asili nido e materne. La
crasi – conclude Pellegrino – che si verifica è che con il denaro
pubblico, frutto delle tasse, della produzione delle imprese e
dei consumi dei cittadini, messo a disposizione di questa Giunta,
si sovvenzionano sempre di più progetti forniti dal privato che
svolge un lavoro certamente encomiabile, ma pur sempre da privato
che ha come finalità anche quella di generare utili. Va da sé che
sia sempre più necessario ribadire che, mentre il pubblico
fornisce dei servizi, il privato elargisce prestazioni. Non si
tratta di un sofisma filosofico, ma di una ricaduta importante
sulla vita dei nostri corregionali”.





