Il circolo Legambiente di Como, in collaborazione con altre 6 associazioni (WWF
Lombardia, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Gruppo Naturalistico della Brianza, La natura W onlus,
Associazione Iubilantes odv, La Nostra Valle APS), ha presentato delle osservazioni fortemente
critiche al progetto per la realizzazione di un resort di lusso nel Comune di Torno, in zona villa
Pliniana, attualmente oggetto di VAS, Valutazione Ambientale Strategica.
Partiamo da una premessa: la società proponente, Como Partners srl, ha modificato nell’aprile 2025,
per la prevista procedura di VAS, la precedente proposta progettuale, presentata nel dicembre 2023,
riducendo i volumi in modo, a nostro parere, del tutto insufficiente. Il progetto oggi prevede di fatto
un aumento planivolumetrico quadruplicato rispetto all’esistente, con la presenza di edifici fino
a 4 piani fuori terra.
Sulla base di una accurata analisi dei documenti resi pubblici, sono state rilevate molteplici criticità,
tra cui ne evidenziamo alcune particolarmente rilevanti.
- Elevato rischio sotto il profilo idrogeologico. L’edificazione è prevista su un versante ad alta
pendenza. La costruzione di nuovi edifici e di un parcheggio interrato richiede sbancamenti e
movimenti terra di entità tale da alterare in modo permanente e irreversibile gli equilibri morfologici e
la stabilità del versante. A questo si aggiunge un rischio di instabilità e interferenza con le acque
legato alla presenza di una falda superficiale discontinua. Inoltre l’impermeabilizzazione massiccia
su un versante ripido comporta che a parità di pioggia, la quantità d’acqua che scorre
superficialmente quasi raddoppierà. Gestire un simile aumento di deflusso su un versante con
pendenze elevate rappresenta un rischio e una sfida enorme.
- Distruzione dell’ecosistema e artificializzazione del verde. Il progetto prevede l’abbattimento di
77 alberi , tra cui esemplari di prima e seconda grandezza come Castagni, Noci, Pruni e Tigli e la
trasformazione d’uso di una superficie boscata di 2.162 mq. La compensazione prevista con la
messa a dimora di 107 nuovi esemplari è una mera illusione. Un giovane albero impiega decenni
per replicare la funzione ecologica (produzione di ossigeno, assorbimento di CO2, habitat per la
fauna, stabilità del suolo) di un albero maturo. Di fatto si trasforma un ecosistema semi-naturale,
con un parco storico e aree inselvatichite, in un paesaggio artificiale e iper-progettato. La
sostituzione di bosco e aree a verde con 7.200 mq di Superficie Lorda di Pavimento (SLP) – strade,
piscine e aree pavimentate – creerà inoltre un’enorme isola di calore locale. - Consumo di suolo mascherato. Nei documenti si afferma che non si prevede un incremento di
consumo di suolo poiché l’area è classificata come “Tessuto Urbano Consolidato”, ma questa è una
grave forzatura. L’area, infatti, pur avendo degli edifici, è in gran parte un parco con suolo
permeabile. La costruzione di 7.200 mq di SLP e 21600 mc di volumi urbanistici, con l’aggiunta di
strade interne e parcheggi, rappresenta un massiccio consumo di suolo de facto, con una drastica e
permanente impermeabilizzazione.
Altre criticità riguardano gli scarichi fognari, l’impatto sul traffico, l’aumento dei consumi energetici,
impatto acustico, alterazione della linea di costa. Per un approfondimento di tutti questi aspetti vi
invitiamo a leggere il documento disponibile nella versione integrale sul nostro sito
https://legambientecomo.weebly.com/
Concludiamo con una riflessione di carattere generale: questa operazione immobiliare si inserisce in
un modello di sviluppo basato sulla sostituzione del patrimonio esistente con nuovi complessi di
lusso, erodendo progressivamente l’integrità paesaggistica e ambientale del lago. Anche se i
documenti utilizzano termini come “sostenibilità”, “bioedilizia”, “edifici green” e “resilienza”, nessuna
quantità di tetti verdi o pannelli solari può compensare l’impatto ambientale di un’operazione così
invasiva. Si tratta di un classico esempio di greenwashing, dove misure di mitigazione marginali
vengono usate per giustificare un progetto intrinsecamente insostenibile.
Se la sostenibilità fosse una vera priorità, si sarebbe proposto un intervento di recupero
conservativo dell’esistente, non la sua totale sostituzione con un’edificazione massiccia e
invasiva.
CIRCOLO LEGAMBIENTE A. VASSALLO
con l’adesione di: WWF Lombardia, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Gruppo Naturalistico della
Brianza, La natura W onlus, Associazione Iubilantes odv, La Nostra Valle APS




