Il caso di bullismo segnalato negli scorsi mesi, ha preso una veste ufficiale che ha fatto montare la polemica politica e tra gli adulti. Il fatto risalente a qualche mese fa, riguarda la segnalazione di azioni di bullismo sul bus che accompagna i ragazzi a scuola da parte di “Cittadini di Montano Lucino” guidato da Daniele De Rosa. Il gruppo consiliare di Moniranza, ha prima postato sui social il lamento di alcuni genitori e immediatamente dopo ha risposto a delle domande dei giornalisti della Provincia e del Giornale di Olgiate.
Dopo mesi di impegno da parte dell’Amministrazione che avrebbe richiamato i giovani coinvolti, avrebbe poi smentito tali comportamenti e quindi realmente il problema non ci sarebbe stato e forse frutto di una certa leggerezza politica.
Il Sindaco Silvio Aiello, ha voluto esprimere il suo pensiero in merito, postando suo social un commento a seguito appunto di ricerche e contatto, facendo presente che forse chi ha sbagliato dovrebbe chiedere scusa
“Una cosa mi va di dirla, forse anche a chiarire una posizione rispetto ad articoli che riportano in modo troppo semplicistico e stringato un pensiero espresso in una telefonata ricevuta da una giornalista. Prima di parlare di bulli, bullismo e dell’esistenza di un problema di questo tipo dovremmo farci una domanda: non è che per caso si sta cercando di strumentalizzare qualche episodio sulla pelle dei ragazzi?
No perché, sia chiaro, alcuni episodi in se sono da richiamare senza dubbio, da redarguire e segnalare e possono anche essere intesi come un campanello a cui drizzare le orecchie ma… Possibile che vi siano versioni così diverse? Prima di parlare e sputare paroloni è stato fatto un approfondimento? Ma, soprattutto, qualcuno ha provato a riflettere sulle conseguenze di un’etichetta appiccicata addosso ad un gruppetto di ragazzi, sparando nel mucchio e neanche prendendo per bene la mira? Pensiamoci gente.
Abbiamo prima provato a parlare con i ragazzi stessi, ad ascoltare la loro versione, a capire meglio l’episodio o i motivi? Intendiamoci: con questo non intendo dire che gli episodi non siano reali o che sia mia intenzione sminuire l’accaduto ma… Forse dobbiamo provare a dare alla faccenda la giusta proporzione, senza sottovalutarla ma neppure cavalcarla!
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La segnalazione ricevuta è sacrosanta, ma è una e non ha colpevoli chiaramente individuati; a chi ha segnalato è stato richiesto un incontro per meglio conoscere la situazione e soprattutto fare chiarezza.
Ma gli adulti si assumano la responsabilità; il linguaggio, l’appellativo, l’atteggiamento accusatorio hanno una dimensione e un peso che può essere enorme riferito a ragazzi delle medie che, nella loro esuberanza dell’età, possono anche sbagliare.
Sto giustificando chi di loro può aver sbagliato? No di certo!
Sicuramente vorrei “proteggerli” e tutelarli da questo mondo di adulti incapaci di approfondire, pronti a gridare allo scandalo senza porsi minimamente scrupolo innanzi ad un proprio interesse.
E chiudo… tutti dobbiamo fare squadra intorno all’educazione dei nostri ragazzi ma il ruolo educativo delle famiglie è fondamentale, perché non si può associare la mancanza di rispetto verso un compagno al malfunzionamento di un servizio di trasporto. La formazione e l’educazione non può essere demandata al Sindaco, all’Assessore o all’autista. Troppo facile no? Come troppo facile puntare il dito, scrivere qualche riga con qualche parola “acchiappalike” ed essere fieri di averci conquistato un bel titolone completamente fuori luogo sul giornale.
Ecco perché “abbiamo” sbagliato la mira: perché sono stati colpiti i ragazzi, piaccia o non piaccia! E forse qualcuno dovrebbe pure chiedere scusa”