Oltre 727mila milanesi riceveranno nei prossimi giorni gli avvisi per il pagamento della Tari 2024 e, per la prima volta, la maggioranza dei contribuenti li leggerà in formato digitale.
Oltre 442mila utenti, ovvero due su tre, troveranno la comunicazione sulla tassa rifiuti nella propria casella di posta elettronica, certificata od ordinaria, mentre a 284mila cittadine e cittadini senza recapito mail il Comune di Milano continuerà a inviare il tradizionale bollettino cartaceo.
Gli avvisi stanno raggiungendo oltre 672mila utenze domestiche e più di 54mila non domestiche, che potranno versare la tassa sui rifiuti in un’unica soluzione, a fine anno, oppure in due rate semestrali. Le comunicazioni in fase di spedizione in questi giorni riguardano la prima rata, che ha come scadenza il 10 luglio. Fra ottobre e novembre saranno inviati i bollettini per il secondo versamento e quelli per il pagamento unico: quanti scelgono questa seconda opzione non dovranno fare altro che ignorare il primo avviso e attendere il secondo.
Gli utenti registrati, che ormai sono più di 1,3 milioni, potranno consultare importi e rate accedendo al Fascicolo del Cittadino, sul portale web del Comune di Milano o sul proprio smartphone tramite app, e dal Fascicolo procedere direttamente al versamento, che può essere effettuato anche tramite home banking, bancomat, sportelli bancari e postali, presso tabaccherie e ricevitorie, utilizzando i codici o il QRcode riportati nell’avviso, oppure attraverso Rid bancario: chi intende attivarlo ha tempo fino al 31 luglio per avere l’addebito diretto della seconda rata o del versamento unico di fine anno.
Portando quest’anno dal 28% al 61% la quota dei contribuenti raggiunti tramite mail, l’Amministrazione prosegue le sue iniziative per migliorare e rendere più efficienti, grazie all’innovazione e alla transizione digitale, i servizi per le cittadine e i cittadini. Dopo il suo esordio nel 2018, l’avviso di pagamento Tari via posta elettronica ha registrato finora numeri in progressiva crescita, passando da 70mila invii negli anni pre-Covid a 125mila nel 2022 fino a 200mila lo scorso anno, quando il Comune ha risparmiato altrettante buste e circa un milione di fogli di carta, oltre che circa 200mila euro in costi di stampa, imbustamento e postalizzazione.