In questo ultimo periodo si parla di sicurezza stradale, accentuato dall’utilizzo “assurdo” dei monopattini, dagli incidenti causati da questo nuovo mezzo che ha reso felici un sacco di utenti, si parla di distanze di sicurezza dai ciclisti di 1,5 mt, si propongono soluzioni in alcuni casi anche bizzarre, ma quello che sfugge e che se andiamo a guardare proprio chi propone le soluzioni non si rende conto di errori del passato.
A Milano le ciclabili sono terreno di guerra per ciclisti e autisti sgarbati, distratti, poco avvezzi alle regole, quindi piste ciclabili che diventano parcheggi improvvisati, scarico merci per i vettori che consegnano ai negozi. Purtroppo l’Italia paese che ha incrementato l’uso della bicicletta in modo esponenziale si rende conto che l’educazione stradale non esiste, oppure è merce rara.
Siamo stati a Lurate Caccivio in provincia di Como dove nostri lettori hanno segnalato “La ciclabile da incubo” un pista per le bici che porta da Lurate Caccivio a Oltrona San Mamete, con evidente carenza a riguardo della sicurezza. Nel nostro passaggio abbiamo subito notato il pilone posto all’interno della pista, senza una protezione e senza una segnalazione opportuna, comunque qualcosa che faccia intendere una correzione di percorso.
Per onor di cronaca i pali di cemento posizionati all’interno della pista ciclabili sono due, di cui uno è meno centrale e meno invasivo in confronto ai ciclisti. Speriamo che l’amministrazione guidata dal Sindaco Anna Gargano, comprenda che un opera di questo tipo non è comprensibile nel 2023 e seppur non sia frequentatissima la via è comunque un crocevia per entrare nel Parco Lura, dove molti ciclisti con Gravel, mountain bike, famiglie attraversano le strade di Lurate Caccivio per immettersi dentro al parco che dista non più di 500/600 mt dalla ciclabile in questione.
