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Lost in education, Loredana Poli: Comuni abbiano un ruolo preciso nei setting educativi locali

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Nell’ambito dell’iniziativa “Essere comunità educante” – Conferenza intermedia del Progetto Lost in Education, nella mattinata di giovedì 8 luglio, dedicata al tema “La comunità educante come base strategica per il futuro dei ragazzi e delle ragazze”, è intervenuta Loredana Poli, Assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo e componente della Commissione Istruzione, Politiche educative e Edilizia scolastica di ANCI e Presidente del Dipartimento Istruzione – Educazione – Edilizia Scolastica di Anci Lombardia.

Partendo dall’esperienza del progetto Lost in Education, i rappresentanti delle istituzioni, tra i quali, oltre a ANCI, del Dipartimento Politiche per la Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per l’Istruzione e della Consulta Istruzione e Formazione del Forum Nazionale del Terzo Settore, hanno provato a rispondere ad alcune domande: Come garantire la partecipazione e l’ascolto dei ragazzi e delle ragazze nella definizione dei patti educativi di comunità e nella loro realizzazione? Qual è la funzione della comunità educante nei nuovi processi di co-programmazione e co-progettazione con gli enti pubblici, inclusa la scuola? Come re-immaginare l’educazione e il ruolo della scuola?

“Tutti partiamo e abbiamo a che fare con una situazione molto articolata a livello locale che si inserisce in una complessità più ampia” ha detto Loredana Poli in apertura del suo intervento. “Concordo pienamente – ha aggiunto – su quanto emerso oggi circa la necessità di istituzionalizzare le progettualità in corso in tema di comunità educante e ritengo assolutamente necessario fare tesoro delle esperienze acquisite grazie allo strumento dei bandi, ma è necessario consolidare le sperimentazioni per trasformarle in patrimonio comune.

A livello locale, nei Comuni manca un passaggio normativo e una delle criticità è certamente un quadro normativo rigido soprattutto su responsabilità, tempi e spazi della scuola. Negli anni è emersa una differenza tra le scuole di primo grado e secondo grado, più autonome queste ultime. Per quanto riguarda gli enti locali, esiste purtroppo un quadro normativo vago sul loro ruolo perché non siano solo fornitori di servizio ma abbiano un ruolo preciso nei setting educativi locali. I Comuni – ha aggiunto Poli – sono citati nella costruzione dei patti di comunità ma, per citare solo un esempio, il finanziamento ministeriale del 2020 è andato alle scuole. Su questo c’è del lavoro da fare” ha concluso.

L’assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo e rappresentante di Anci si è soffermata anche sul ruolo sociale della scuola “ci sono scuole che si assumono un ruolo sociale con propri strumenti e altre che lo rifiutano, bisogna aiutarle a superare questo ostacolo”.

Altro tema al centro dell’intervento di Loredana Poli e dei lavori della giornata organizzata da Unicef è stato l’ascolto dei ragazzi “I ragazzi nei contesti più formali non sono abituati ad auto valutarsi e a far crescere il proprio senso di autoefficacia, per questo è necessario lavorare per una loro maggiore autonomia e consapevolezza”. Infine il ruolo della famiglia: “in una ricerca della Fondazione De Marchi – ha ricordato Poli – condotta per il Comune di Bergamo attraverso un questionario rivolto ai ragazzi, è emerso che nella situazione pandemica, i maggiori indicatori di tenuta psicosociale dei ragazzi erano direttamente correlati con il coinvolgimento in famiglia che ha avuto la capacità di responsabilizzarli”.

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