Il Teatro Goldoni di Bagnacavallo e il Teatro Mariani di Sant’Agata Feltria candidati all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il 2026. De Pascale-Allegni: “Una notizia che sottolinea il valore della nostra rete dei teatri storici dell’Emilia-Romagna, un patrimonio che vogliamo conservare e valorizzare”
La decisione interministeriale sul “Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” riguarda 18 realtà tra Marche, Emilia-Romagna e Umbria. Iniziato il percorso ufficiale per il riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco
Il teatro in legno più antico d’Italia riscoperto dal grande Vittorio Gassman che recitò lì la Divina Commedia per la Rai restandone affascinato e quello intitolato a Carlo Goldoni, padre del famoso commediografo che aveva esercitato la professione di medico condotto aggiunto nel paese, dove si trova ancora il sipario dipinto a tempera dal bolognese Antonio Muzzi.
Teatro Goldoni Bagnacavallo


Teatro Goldoni Bagnacavallo
Il Teatro Goldoni fu costruito tra il 1839 e 1845, sulle spoglie dell’antico Palazzo Brandolini, da un progetto dell’architetto bolognese Filippo Antolini. Fu inaugurato nel 1845 con l'Ernani di Giuseppe Verdi e dedicato a Carlo Goldoni nel 1907.
L’interno ha pianta a ferro di cavallo ed è decorato da affreschi del ferrarese Francesco Migliari e da stucchi del bolognese Antonio Tognetti. Ai lati del proscenio si trovano sei medaglioni in legno intagliato e dorato raffiguranti personaggi illustri nati a Bagnacavallo o che ebbero rapporti con la città. Il sipario, originale, fu dipinto a tempera da Antonio Muzzi (1815 – 1894) e raffigura “La visita
del senatore Camillo Gozzadini a Bartolomeo Ramenghi”.
Il Goldoni è stato ristrutturato negli anni Venti e nel dopoguerra, mentre negli anni Ottanta è stato fatto un intervento strutturale e l'adeguamento alle norme di sicurezza.
È di pochi anni fa un nuovo intervento di ristrutturazione, con il recupero degli arredi d’epoca, il ripristino della pavimentazione e la sostituzione delle poltrone in platea, finanziato dalla Regione e dal Comune di Bagnacavallo. La gestione del teatro, che può ospitare circa 400 persone, è affidata all'Accademia Perduta Romagna Teatro con spettacoli di prosa, teatro per ragazzi e concerti di musica leggera.
Il Mariani di Sant’Agata Feltria (Rn) e il Goldoni di Bagnacavallo (Ra) sono tra i teatri candidati all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il 2026 come “Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” che, dopo la recente decisione interministeriale, inizia così il percorso ufficiale per il riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco.
In tutto sono 18 i teatri di altrettanti Comuni delle regioni Marche, Emilia-Romagna e Umbria che sono stati scelti come testimonianza unica dell’eccezionale valore di un patrimonio culturale straordinario che riunisce i teatri condominiali più rappresentativi sviluppati tra il Settecento e l’Ottocento per volontà delle piccole comunità locali, con le quali hanno mantenuto nel tempo un forte legame.
Teatro Mariani Sant’Agata Feltria


Teatro Mariani Sant’Agata Feltria
Il teatro settecentesco si trova all’interno del ‘Palazzone’ (attuale sede municipale) e fu edificato nel 1605 per volere del marchese Orazio Fregoso, signore della Terra di Sant’Agata, sulla piazza principale del paese.
La costruzione dell’edificio come lo conosciamo oggi, risale al 1723 e fu realizzata dalla locale ‘Società Condomini del Teatro’. Inizialmente era composto da una semplice platea e dal palcoscenico, ma nel 1743, vent’anni dopo, viene dato incarico al mastro Giovanni Venturi di costruirei primi 26 palchi per un compenso di 45 scudi. Le prime opere rappresentate di cui si hanno notizie sono 'Il Ciro riconosciuto' nel carnevale 1756 e la commedia 'Arlecchino servitore di due padroni' di Carlo Goldoni nel 1765.
Nella seconda metà dell’Ottocento (1871-72), dopo un periodo di declino, il teatro è stato
interessato da imponenti lavori di restauro che non ne hanno alterato la struttura originaria: la piata a U un po’ allungata con 44 palchi disposti su tre ordini, colonne portanti e palco interamente realizzati in legno di castagno, che ne fanno il più antico teatro in legno d’Italia.
Nel 1872 l’inaugurazione del teatro rinnovato con un concerto di gala vocale e strumentale con l’intitolazione ad Angelo Mariani, il celebre musicista ravennate la cui carriera aveva preso avvio proprio a Sant’Agata Feltria.
La storia del Mariani subisce una battuta d’arresto nel Novecento: nel secondo dopoguerra viene convertito a cinema e negli anni Settanta chiude definitivamente.
È grazie a Vittorio Gassman che scelse nel 1992 di recitare e registrare per la Rai la Divina Commedia all’interno del Mariani il recupero del teatro fino alla sua riapertura a settembre 2002.
Il sito del Mariani spiega infatti che quando “si aprirono le porte al grande mattatore ed alla sua troupe, nei loro occhi si scorse un lampo di meraviglia. Il teatro era loro apparso in tutto il suo splendore di opera d'arte irripetibile. In quel paesino che qualcuno di loro ricordava di aver visitato, sì, lassù in quel paesino, c'era quel teatro che da tanto tempo avevano cercato”.
“Una buona notizia che sottolinea il valore della nostra rete di teatri storici diffusi su tutto il territorio regionale- hanno detto il presidente, Michele de Pascale, e l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-. I due teatri sono parte di quel patrimonio culturale che vogliamo conservare e valorizzare per mantenerne viva la funzione, oltre a garantirne la trasmissione alle generazioni future. Un patrimonio non solo architettonico fortemente radicato nelle comunità locali, testimone della ricchezza e vivacità culturale che caratterizza, ancor oggi, i nostri Comuni. È questa una candidatura corale che accomuna tre Regioni, Emilia-Romagna, Marche e Umbria, a riconoscimento dell’unicità di questi luoghi. Per questo vogliamo ringraziare la Regione Marche per l’importante lavoro di condivisione e di coordinamento”.
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“Ci uniamo ai ringraziamenti del presidente della Regione Michele de Pascale e dell’assessora alla Cultura Gessica Allegni a quanti hanno reso possibile il percorso di candidatura, in primis la Regione Marche e il Ministero della Cultura- ha detto il sindaco di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni-. Siamo onorati che il nostro Teatro Goldoni sia stato selezionato per far parte di questo progetto, che vede coinvolti tanti altri prestigiosi teatri uniti da comuni caratteristiche non soltanto storico-architettoniche, ma sociali, civiche e artistiche. L’Ufficio Cultura del Comune e Accademia Perduta/Romagna Teatri hanno seguito i lavori preparatori del dossier di candidatura e continueranno a collaborare con la rete di soggetti che si è creata attorno a questo progetto che mira a valorizzare un elemento imprescindibile del nostro patrimonio culturale e sociale, il teatro”.
“Siamo enormemente orgogliosi che il nostro teatro sia stato candidato all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il 2026- ha sottolineato il sindaco di Sant’Agata Feltria, Goffredo Polidoro-. Un luogo della nostra storia che potrebbe diventare patrimonio di tutta l’umanità è una grande soddisfazione, ma penso che il teatro Mariani se lo meriti: è un vero gioiello e vederlo crea sempre una grande emozione. Faremo di tutto per preservarlo e tramandarlo alle future generazioni e questa iniziativa contribuisce in questo senso, un lavoro molto importante portato avanti dalle Regioni Marche, che ha promosso l’iniziativa, ed Emilia-Romagna e Umbria, che ringrazio”.
A promuovere l’iniziativa, in qualità di capofila la Regione Marche, in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Umbria e i Comuni interessati, con il coordinamento del Servizio Unesco, l’assistenza degli uffici territoriali compenti del Ministero della Cultura, il supporto del Ministero degli Affari e della Cooperazione internazionale e la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco.