Giorgio Gori è un nuovo componente supplente della neonata Commissione speciale per lo scudo europeo per la democrazia: un altro ruolo, quindi, per l’europarlamentare bergamasco, già impegnato come vicepresidente della Commissione Industria tecnologia ricerca ed energia, come membro supplente della Commissione Affari Esteri e vicepresidente dell’Intergruppo Sky&Space.
La nuova commissione, istituita nell’ambito dell’assemblea del dicembre scorso, è composta da 33 membri, si riunirà la prima volta all’inizio del mese di febbraio a Bruxelles e il suo mandato (prorogabile) durerà 12 mesi.
Lo Scudo europeo per la democrazia è il nome dato da Ursula von der Leyen alla nuova strategia comunitaria per difendere i processi politici dell’Ue dalle interferenze estere, cioè soprattutto della Russia.
Tra gli italiani, con Gori siederanno nella nuova Commissione speciale anche la socialista Pina Picierno, Sandro Gozi di Renew, Carlo Fidanza di ECR, Danilo Della Valle di The Left.
Le funzioni della nuova Commissione parlamentare
Il Parlamento Europeo ha deciso, lo scorso 18 dicembre, di costituire una commissione speciale denominata “commissione speciale sullo scudo europeo per la democrazia“, e che essa eserciti, in cooperazione e in consultazione con le commissioni permanenti competenti con riferimento alle loro attribuzioni a norma dell’allegato VI del regolamento, le attribuzioni seguenti:
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a) valutare la legislazione e le politiche pertinenti, esistenti e previste, al fine di individuare ulteriori eventuali scappatoie, lacune e sovrapposizioni che potrebbero essere sfruttate per ingerenze malevole nei processi democratici, anche per quanto riguarda gli aspetti seguenti:
i) politiche, proposte legislative e strutture da istituire nell’ambito dello scudo europeo per la democrazia e già istituite nell’ambito del piano d’azione per la democrazia europea, nonché strumenti pertinenti nell’ambito della bussola strategica, come il pacchetto di strumenti dell’UE contro le minacce ibride;
ii) opportunità di cooperazione tra le agenzie dell’Unione e le autorità nazionali nel settore della giustizia e degli affari interni, anche ai fini della condivisione delle informazioni, dell’intelligence e dei meccanismi di individuazione anticipata;
iii) politiche e raccomandazioni delineate nella relazione del 30 ottobre 2024 dal titolo ” Safer Together – Strengthening Europe’s Civilian and Military Preparedness and Readiness” (“Più sicuri insieme: rafforzare la preparazione e la prontezza dell’Europa nel settore civile e militare”);
iv) politiche che contribuiscono ai processi democratici dell’Unione, alla resilienza democratica attraverso la conoscenza situazionale, all’alfabetizzazione mediatica e informatica, al pluralismo dei media e al giornalismo indipendente, alla promozione dell’impegno civico, dell’istruzione, del pensiero critico e della consapevolezza e partecipazione dei cittadini;
v) la resilienza democratica contro le minacce e gli attacchi ibridi di origine interna e le ingerenze malevole;
vi) ingerenze per mezzo di piattaforme online, in particolare attraverso una valutazione approfondita della responsabilità e degli effetti che le piattaforme online di dimensioni molto grandi hanno sulla democrazia e sui processi democratici nell’Unione;
vii) l’impatto delle interferenze sulle infrastrutture critiche e sui settori strategici, compresi gli investimenti esteri e la proprietà di beni situati nell’Unione;
viii) minacce e attacchi ibridi, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: attacchi informatici, anche contro obiettivi militari e non militari, contenuti testuali e audiovisivi prodotti dall’uomo, nonché contenuti generati dall’IA e “deepfake” utilizzati a fini di ingerenze straniere e disinformazione, ingerenze nelle istituzioni politiche, influenza o coercizione economica, ingerenze attraverso attori globali mediante il reclutamento di personalità di alto livello (“elite capture”), diaspore nazionali, università ed eventi culturali, finanziamento occulto di attività politiche da parte di attori e donatori stranieri malevoli, manipolazione di informazioni e azioni di ingerenza straniere contro l’azione dell’Unione all’estero e sfruttamento di flussi migratori creati artificialmente attraverso un ruolo più incisivo degli attori statali;
ix) politiche volte a garantire un livello comune elevato di cybersicurezza in tutta l’Unione e resilienza contro gli attacchi informatici, laddove correlati ai processi democratici;
x) il ruolo degli attori statali e non statali malevoli, il loro modus operandi e il loro finanziamento, nonché il sabotaggio fisico da essi perpetrato;
xi) l’impatto delle ingerenze sui diritti delle minoranze e di altri gruppi discriminati;
xii) la deterrenza, l’imputazione e le contromisure collettive, comprese le sanzioni;
xiii) il vicinato, la cooperazione globale e il multilateralismo;
xiv) ingerenze da parte di attori con sede nell’Unione sia al suo interno sia nei paesi terzi;
xv) politiche e misure volte a preservare l’equità e l’integrità delle elezioni e a rafforzare il sistema democratico di bilanciamento dei poteri;
b) elaborare, in stretta cooperazione con le commissioni permanenti competenti, suggerimenti e proposte su come colmare ulteriormente tali lacune, al fine di promuovere la resilienza dell’Unione nei confronti delle minacce e degli attacchi ibridi, comprese la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri, e su come migliorare il quadro giuridico e istituzionale dell’Unione;
c) valutare le attività della Commissione e del Servizio europeo per l’azione esterna relative alla lotta contro la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri e le minacce e gli attacchi ibridi;
d) contrastare le campagne di informazione e la comunicazione strategica di paesi terzi malevoli, anche attraverso attori e organizzazioni nazionali dell’Unione, che ledono gli obiettivi dell’Unione e mirano a influenzare l’opinione pubblica dell’Unione;
e) dare seguito, se del caso, all’attuazione delle relazioni delle commissioni speciali INGE 1 e INGE 2;
f) contribuire alla resilienza istituzionale generale contro le ingerenze straniere, le minacce ibride, gli attacchi e la disinformazione;
g) mantenere relazioni con le altre istituzioni e organi dell’Unione, le autorità degli Stati membri, altre organizzazioni internazionali e assemblee interparlamentari, la società civile nonché i partner statali e non statali nei paesi terzi pertinenti per le questioni che rientrano nelle sue competenze, al fine di rafforzare l’azione dell’Unione contro le minacce e gli attacchi ibridi e la manipolazione delle informazioni e le ingerenze interne e straniere; dialogare in particolare con i partner statali e non statali in Ucraina e Moldova e con i partner filoeuropei in Georgia nonché con i paesi dei Balcani occidentali; contrastare le narrazioni manipolate provenienti dalla Russia, dato il pericolo critico e continuo che la Russia rappresenta per la stabilità e la sicurezza in tutta l’Unione.