FRANA DI SCARENNA, CON LE CARICHE DI ESPLOSIVO SULLE AREE PERICOLANTI RIPARTE DOPO QUINDICI ANNI IL PROGETTO FERMO DA TEMPO E PORTATO AVANTI DAL CONSIGLIERE SERGIO GADDI CON LA COLLABORAZIONE DEI SINDACI DI ASSO CANZO CASLINO
Con le cariche di esplosivo fatte brillare oggi pomeriggio il progetto volto a risolvere il nodo della frana di Scarenna fermo da quindi anni fa un decisivo e irreversibile passo avanti. Che segue l’approvazione del progetto esecutivo e un finanziamento di 1,1 milioni di euro di Regione Lombardia (stazione appaltante la Comunità Montana del Triangolo Lariano). Vede così la luce in fondo al tunnel l’intervento sulla strada Scarenna-Caslino d’Erba interrotta da una frana nell’ormai lontano 2010. Una situazione che era incagliata da tanti, troppi anni. Uno scandalo lungo tre lustri in assenza di accordo tra gli enti e della relativa progettazione e con il finanziamento di Regione Lombardia che rischiava di non essere utilizzato nei tempi assegnati.
Uno stallo che è stato sbloccato lo scorso anno, quando il 26 febbraio 2024 il consigliere regionale comasco di Forza Italia Sergio Gaddi – per far ripartire concretamente l’iter e scongiurare la perdita dei fondi regionali – ha chiesto che fossero convocati nella Commissione Territorio del Consiglio Regionale presieduta da Jonathan Lobati, consigliere regionale di Forza Italia, tutti gli attori in campo: il sindaco di Caslino d’Erba Marcello Pontiggia, quello del Comune di Asso Tiziano Aceti, quello del Comune di Canzo Giulio Nava e la presidente della Comunità Montana Patrizia Mazza, nonché il comitato “Facciamo qualcosa per la strada di Scarenna”.
“Ho voluto essere presente al momento molto emozionante dell’esplosione, che è un passo decisivo per la ripartenza del progetto. – dice il consigliere regionale e segretario provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi – Anche lo scorso anno ero andato fisicamente a vedere la situazione della frana di Scarenna, invitato dall’allora presidente del comitato “Facciamo qualcosa per la frana” e ora consigliere comunale Damiano Mercuri e con l’allora sindaco di Asso Tiziano Aceti. Era del tutto ovvio che la scelta più razionale sarebbe stata liberare e poi ripristinare la strada. Ho quindi richiesto la convocazione della Commissione dove ho sostenuto con decisione questa idea, pronto a discutere nel merito le eventuali contrarietà. Il rischio molto concreto era perdere il finanziamento regionale, e sarebbe stata una vera follia. Oggi come un anno fa sono molto soddisfatto dell’atteggiamento dei sindaci e dell’approvazione del progetto, perché è una vittoria della logica prima ancora che un merito della politica. Di fronte a un interesse pubblicoche prevale in modo oggettivo, infatti, gli schieramenti non contano”.



