Si sono conclusi i lavori di restauro della storica Colonna di Borgo Canale, intervento promosso dall’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Bergamo al fine di recuperare un monumento dalla forte valenza simbolica e storica per la città.


Il restauro, affidato alla ditta ZòE di Marengo di Marmirolo (MN), è stato condotto secondo un approccio ecosostenibile, impiegando tecniche e prodotti innovativi a basso impatto ambientale in sostituzione dei tradizionali trattamenti chimici.
L’intervento ha interessato la pulitura e il consolidamento degli elementi in pietra, il restauro del paramento murario retrostante, la conservazione degli elementi metallici della cancellata e il trattamento delle superfici lapidee con prodotti protettivi ecologici (le lavorazioni sulle restanti lapidi rimanenti, verranno concluse nelle prossime settimane). Sono tornate nuovamente leggibili le scritte storiche presenti sulle lapidi, restituendo così alla cittadinanza una testimonianza preziosa della storia locale precedentemente illeggibile a causa del degrado.
Elemento distintivo dell’intervento è stato l’impiego di biocidi ecosostenibili di ultima generazione.
Per il trattamento delle patine biologiche è stato utilizzato un prodotto naturale a base di olio essenziale di origano (Origanum vulgare), completamente biodegradabile e biocompatibile. Per il controllo della vegetazione infestante, è stato utilizzato acido pelargonico, un erbicida biodegradabile al 100% approvato anche per l’agricoltura biologica.
Grazie a questo approccio metodologico, l’intervento ha ridotto in modo significativo l’impatto ecologico dell’intervento, evitando la contaminazione del suolo e delle acque, limitando la dispersione di composti chimici persistenti e garantendo condizioni di maggiore sicurezza per gli operatori.
La colonna di Sant’Alessandro e la sua storia
La colonna in pietra venne eretta il 28 settembre 1621 per volontà del Vescovo Giovanni Emo sul luogo dove sorgeva l’antica Basilica di Sant’Alessandro Martire, abbattuta nel 1561 in seguito alla costruzione delle Mura Veneziane. La distruzione della Basilica — che per secoli aveva accolto viaggiatori e pellegrini provenienti dalla Val San Martino, dall’Oltre Adda e dall’attuale Svizzera — rappresentò una ferita profonda per la città. La Basilica, posta alla fine di Borgo Canale, simboleggiava l’ingresso a Bergamo e segnava la conclusione del cammino verso la città. Per mantenere viva la memoria di questo luogo sacro, il Vescovo fece innalzare una colonna sormontata da una croce, che ancora oggi si erge nello stesso punto. La colonna divenne così un segno visibile del passato e della spiritualità di Bergamo.
Nel 1961, il parroco di Santa Grata Inter Vites affidò all’ingegnere Luigi Angelini il progetto per un primo recupero della colonna e dello spazio circostante che versavano in condizioni di abbandono. L’intervento portò alla ripulitura della colonna e alla sistemazione dell’area, arricchita con lapidi illustrative: una raffigurazione architettonica della basilica abbattuta e una ricostruzione dell’assetto urbano precedente alla demolizione. Questo lavoro, frutto di un rigoroso studio storico, è oggi considerato una preziosa testimonianza per la conoscenza della città. La volontà di Angelini e del parroco fu non solo quella di conservare la memoria della Basilica ma, anche, di ribadire la sacralità dello spazio. La cerimonia di re-inaugurazione del 1961 fu molto partecipata, alla presenza delle autorità cittadine e di numerosi cittadini, come riportato all’epoca dalla stampa.
“La Colonna di Borgo Canale è un simbolo identitario per la nostra città, e il suo restauro rappresenta un atto di cura verso la memoria collettiva e lo spazio pubblico. Abbiamo voluto che questo intervento non solo restituisse decoro al monumento, ma lo facesse con tecniche all’avanguardia e sostenibili, rispettando l’ambiente e valorizzando le competenze specialistiche del settore. È un esempio concreto di come la tutela del patrimonio possa andare di pari passo con l’innovazione e la responsabilità ambientale” dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Ferruccio Rota.





