La peste suina africana (PSA) è una malattia virale dei suini e dei cinghiali, altamente letale per i suini domestici, ma assolutamente innocua per l’uomo. Non esistono né vaccini né cure e l’elevata capacità di diffusione della malattia comporta conseguenze economiche devastanti per il settore suinicolo.
Il Ministero della Salute, nella persona del Commissario straordinario per la peste suina africana (PSA), con l’Ordinanza n. 4/2025 ha aggiornato le misure di eradicazione e sorveglianza di questa malattia.
La Regione Friuli Venezia Giulia (per preservare lo stato sanitario e tutelare il patrimonio zootecnico regionale al momento non colpito dalla PSA e le imprese alimentari connesse) ha ritenuto di confermare anche per la campagna 2025/2026 le misure, applicate in quella scorsa, di mitigazione del rischio di diffusione del virus nel contesto della macellazione per consumo domestico privato al di fuori del macello.
Non è pertanto cautelativamente consentita la macellazione di suini per il consumo domestico privato eseguita presso gli stabilimenti commerciali di allevamento di suini da ingrasso e ceduti direttamente in loco al privato.
Salvo diversa indicazione, allo stato attuale è consentita esclusivamente la macellazione di suini al di fuori del macello per il consumo domestico privato, secondo le disposizioni del Decreto del Direttore del Servizio prevenzione, sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria 16 luglio 2025, n.37004 “Decreto 3024/SPS/2021 Macellazione a domicilio di ungulati domestici per consumo domestico privato. Aggiornamento della disciplina del consumo domestico privato di carni di suino e di alimenti di origine animale da queste derivati, ai sensi dell’art. 3 del Regolamento Ce 853/2004 e dell’art.16 del d.lgs. 27/2021 e del d.lgs 134/2022”.
Si rimanda all’allegato con la nota della Regione FVG, con indicazioni relative anche a gestione dei sottoprodotti della macellazione, dei flussi di personale e alla biosicurezza.
Si sottolinea la necessità di ridurre al minimo la ulteriore diffusione dell’infezione nel settore domestico e il coinvolgimento di altri allevamenti, contrastare in modo efficace il passaggio del virus dai selvatici ai domestici attraverso la scrupolosa applicazione e rigidi controlli in materia di biosicurezza, inclusa l’attività di formazione e sensibilizzazione.





