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Abbandonato dall’Italia, ma utile al Ticino

Un comunicato congiunto per trovare una soluzione a uno dei problemi pluriennali dei trasporti che collegano la Lombardia al Ticino e quindi la mobilità transfrontaliera. L’Associazione di tutela degli utenti dei mezzi pubblici (ASTUTI) e l’Associazione utenti del trasporto pubblico (UTP), con una nota prendono posizione e si pongono a favore di quella che sarebbe una soluzione «razionale: l’elettrificazione della linea Como-Lecco, oggi servita in modo ridotto con convogli a trazione diesel». Questo permetterebbe di stabilire un collegamento diretto tra la Svizzera e la regione lombarda, e in particolare con «la fascia Est di Como verso Erba», creando una «reale alternativa all’automobile», permettendo in questo modo a un gran numero di frontalieri di ripiegare sulla variante treno alleggerendo il traffico su strada. I promotori, a sostegno della loro presa di posizione, segnalano come il collegamento Varese-Mendrisio-Lugano reso possibile «con l’apertura del tratto ferroviario Arcisate-Stabio», avvenuta nel dicembre 2017, in pochi mesi abbia convogliato 5.000 passeggeri al giorno e che quindi «un simile successo è stimabile anche per il collegamento Como-Lecco con la Svizzera». La presa di posizione è legata anche al dietrofront della Regione Lombardia, che malgrado i finanziamenti ricevuti dallo Stato per implementare la tratta anche in ottica Giochi Olimpici 2026, dopo essersi «espressa favorevolmente, ha fatto dietrofront ritenendo l’elettrificazione non prioritaria». ASTUTI e UTP auspicano che la Regione Lombardia faccia un altro «dietrofront» per creare condizioni favorevoli all’uso del treno da parte dei numerosi frontalieri che ogni giorno varcano il confine.

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